giovedì 26 febbraio 2015

Quattro chiacchiere con: intervista a Giandomenico Basso

Dopo aver appreso da pochi giorni che anche quest'anno sarà al via del Campionato Italiano Rally a bordo della Ford Fiesta R5 LDI del team BRC abbiamo colto l'occasione per fare le nostre domande a Giandomenico Basso. Dopo aver conquistato il secondo posto assoluto nel 2014 con una vettura al debutto siamo sicuri che in questa stagione forte dell'esperienza della precedente sarà uno dei contendenti al titolo. Ecco cosa ci ha risposto.





1- Tu hai corso anche nel mondiale, nell'europeo e nell'IRC. Cosa ti porti dentro e quali insegnamenti hai messo da parte che ti sono serviti anche nell'italiano?


G- Aver disputato gare al di fuori dei confini nazionali mi è servito sicuramente molto. Insegnamenti come la capacità di mantenere la concentrazione per lungo tempo o dover gestire una gara dal chilometraggio superiore, mi hanno aiutato nell’affrontare anche gare del CIR, diverse sotto molti aspetti, ma dal ritmo sostenuto. 


2- Nel 2014 sei arrivato secondo nel campionato italiano con un'auto alimentata a gas BRC. E' stato un progetto ambizioso che ti ha portato molte soddisfazioni. Per la stagione 2015 sarai di nuovo ai nastri di partenza del CIR? Con che squadra/auto?
 
G- Mi piacerebbe sicuramente ripetere l’esperienza.


3- Il fondo che si trova nelle Marche risulta essere molto duro e compatto al punto che a volte si possono trovare i segni delle gomme nelle zone di frenata. Cosa pensi di questo fondo particolare e quali difficoltà crea in voi piloti per quanto riguarda la guida e la scelta delle gomme? 


G- Il fondo delle Marche è un fondo unico. Le sue caratteristiche particolari esigono la necessità di rimanere su traiettorie pulite. Nel caso in cui si fuoriesca, si passa spesso da una situazione di elevato grip ad un’altra difficilmente gestibile nell’immediato. Per far capire il concetto, anche se non così in modo estremo, uscendo di traiettoria si può aver la sensazione di dover passare da un fondo di asfalto ad uno di ghiaia improvvisamente. 


4- Il rally è uno sport in cui c'è molto contatto tra i protagonisti come te e i fan, non ci sono barriere insormontabili o reti che tengono le persone lontane dai loro piloti e navigatori preferiti. Quali sono secondo te i punti di forza di questa vicinanza equipaggio/appassionati?
 
G- Forse è uno degli aspetti che mi piace di più di questa disciplina. Penso gratifichi noi sportivi e anche i nostri fan. Sicuramente il fatto che gli appassionati possano seguirci da vicino nei campi gara fa sì che si crei un rapporto diretto, ciò che probabilmente in altri sport non succede.
 
5- Qual'è stata la prima gara su terra a cui hai partecipato? Quali sono state le tue prime sensazioni alla guida di un auto su questo fondo?  
 
G- Ho esordito sulla terra con il Rally di San Marino. Le mie prime sensazioni sono state quelle di dover avere una guida meno precisa rispetto all’asfalto, più istintiva, però più divertente.
 
6-Ti abbiamo visto a novembre in mezzo agli appassionati sulla PS al Ronde Balcone delle Marche. Quindi il rally oltre che a viverlo da protagonista ti piace anche da vedere a bordo strada?
  
G- Si, mi piace molto andare a vedere i rally, quando posso ci vado, mi diverte. In quell’occasione ho seguito la gara del mio amico Giacomo Frisiero, assieme al papà Fabio.
 
7- Quale prove dell'Adriatico è secondo te la più bella e perché? 

G- Mi piace molto la ps Cingoli: secondo me è la più completa e ha un buon chilometraggio.
  
8- Si dice che ogni sport insegni determinati valori alle persone che vi si avvicinano, secondo te con il rally quali valori si possono insegnare?
  
G- Il rally dà la possibilità di conoscere se stessi e gli altri. Personalmente penso di aver acquisito la capacità di adattarmi a diverse condizioni grazie a questa disciplina. Un altro aspetto molto importante a mio parere è il rapporto di reciproca fiducia che si instaura tra pilota e navigatore, elemento non presente in altre discipline.  

9- C'è una macchina del passato che rimpiangi di non aver potuto guidare?
  
G- Non rimpiango la mia esperienza passata. Mi ritengo comunque un fortunato, ho avuto la possibilità di praticare lo sport che mi è sempre piaciuto, grazie soprattutto ai sacrifici della mia famiglia. Una parte importante della mia carriera l’ho trascorsa come pilota ufficiale della squadra corse Fiat/Abarth; lì ho avuto la possibilità di crescere professionalmente e dal punto di vista umano.
 
10- Cosa ti piace delle Marche e dei marchigiani? E' una regione in cui vi piacerebbe vivere?  

G- Mi piacciono molto le Marche; un paesaggio che mi si addice, colline spettacolari, ottima cucina, persone “alla mano”, di ottima compagnia. Ci vivrei sicuramente volentieri perché è molto simile al mio Veneto. 
Ringraziamo Giandomenico per il tempo che ci ha concesso e vista la sua conferma per la stagione 2015 non faremo altro che aspettarlo sulle nostre strade polverose. Nel frattempo potete rimanere aggiornati seguendolo nei suoi social.
 
 


 

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