venerdì 6 marzo 2015

Quattro chiacchiere con: intervista a Piero Longhi

Quest'oggi per la nostra intervista abbiamo un pilota che per ben due volte è salito sul gradino più alto del Campionato Italiano Rally e che di certo non ha bisogno di presentazioni: Piero Longhi. Ancora sono vivi nei ricordi degli appassionati i suoi passaggi in tutti i rally della penisola ma soprattutto sulle nostre strade sterrate dove pochi anni fa battagliava al vertice per contendersi la vittoria. Come di consueto gli abbiamo rivolto le nostre domande ed ecco cosa ci ha risposto.





1- Nel 1990 il CIR si articolava su più di venti gare e i giorni di gara e le speciali non erano come sono oggi, il pilota veniva messo alla prova anche dal punto di vista fisico. Cosa ricordi di quelle gare così faticose?

P- Si in effetti i tempi sono cambiati…a dir la verità comunque anche nel 1990 rispetto a 20 anni prima le gare erano già meno faticose. Gigi Pirollo mi ha sempre detto di gare infinite con orari impossibili di giorno e di notte...prove di oltre 70 km...in quei tempi i rally erano veramente gare di durata e non di prestazioni come lo sono oggi. Sono stati tempi molto belli dove c’erano più soldi e più possibilità di correre ad alti livelli merito anche della Lancia che in quel periodo era al top.
 
2-Hai vinto il campionato italiano nel 2000 e nel 2005 con due auto diverse, la Toyota Corolla e la Subaru Impreza Sti. Quale delle due auto ha un posto d'onore nei tuoi ricordi e perchè?
  
P- Ho vinto due titoli con due vetture completamente diverse nel senso che la Toyota Corolla era una WRC…vettura top con prestazioni incredibili...mentre la Subaru era una GR N,  una vettura da corsa derivata però dalla serie con tutti i limiti del caso. Proprio per questi motivi la corolla è stata una vettura incredibile e molto divertente da guidare, ho dei ricordi incredibili pensando alla gare fatte con la Corolla.
 
3- Il fondo che si trova nelle Marche risulta essere molto duro e compatto al punto che a volte si possono trovare i segni delle gomme nelle zone di frenata. Cosa pensi di questo fondo particolare e quali difficoltà crea in voi piloti per quanto riguarda la guida e la scelta delle gomme?
  
P- Gli sterrati della Marche sono secondo me i migliori al mondo per quanto riguarda il fondo…la conformazione delle strade e anche per i paesaggi.
E' vero che in certi punti il fondo era talmente compatto che si vedevano le frenate…proprio per questa aderenza la difficoltà maggiore era quella di sfruttare tutta la vettura, per contro però non era facile individuare i punti più scivolosi dove per forza dovevi cambiare il passo….anche per la scelta delle gomme non era facile in quanto  per il fondo e per il caldo se per caso sbagliavi gomma era finita e rischiavi di perdere molto tempo. Ho dei ricordi bellissimi di quei posti e sinceramente ora che faccio pista mi mancano molto…i rally ora mi mancano sopratutto per la terra.
 
4-Qual'è stata la prima gara su terra a cui hai partecipato? Quali sono state le tue prime sensazioni alla guida di un auto su questo fondo?
  
P- Oppss…sono passati molti anni che non mi ricordo più…comunque penso che la prima gara su terra sia stata il Costa Smeralda nel 1989 con la Fiat Uno…mi ricordo che mi sono divertito tantissimo…era incredibile sentire, per la prima volta, la macchina con poca aderenza visto che fino a quel momento avevo corso solo su asfalto.
La terra mi è piaciuta da subito e infatti negli anni piano piano sono diventato da asfaltista a terraiolo…comunque dal mio punto di vista i rally veri sono sulla terra e sulla neve…l’asfalto si fa in pista.
 
5-C'è una macchina del passato che rimpiangi di non aver potuto guidare? Perché?
  
P- Per mia fortuna devo dire che ho guidato praticamente quasi tutte le macchine migliori nei vari anni….pensandoci bene però…parlando dei miei primi anni di gare (1986-1987) rimpiango molto di non aver mai guidato la Lancia 037…secondo me una vera vettura da corsa con una personalità incredibile….spero vivamente di riuscire a guidarla ora magari in qualche rally storico.
 
6- Nel 2013 hai iniziato una nuova avventura in pista nella F2000 raccogliendo subito risultati straordinari. Puoi dirci come mai hai deciso di cambiare?
  
P- La mia ultima vera gara di Rally è stata il Bassano con la Mini, ultima gara del campionato IRC. Intanto per merito di un mio caro amico di infanzia, Paolo Viero, avevo già provato e fatto una gara con una Formula nella serie 2000 light…premetto che io sono appassionato di pista da quando ho 5 anni e quindi per me è stato fantastico avere la possibilità di correrci.
Poi nel 2013, visto anche i costi molto elevati dei rally, mi sono deciso ad affrontare un campionato in pista...una sfida molto divertente dopo quasi 27 anni di rally…devo dire che mi sono divertito molto e sopratutto sono anche riuscito a vincere il campionato senza dimenticare però che il livello seppur ottimo era sopratutto di piloti che nella vita fanno altro e che si divertono correndo in macchina.
 
7-Quale prova del Rally dell'Adriatico è per te la più bella e perché?
  
P- Non posso dirti quale prova fosse la più bella del rally dell'adriatico in quanto ognuna aveva le sue caratteristiche e visto che era una delle mie gare preferite avrei difficoltà a scegliere quella migliore. L’adriatico con le sue speciali veloci e con fondo molto duro aveva un fascino particolare, sensazioni incredibili di velocità e aderenza…un fondo molto regolare e liscio che ti sembrava quasi di andare su asfalto…rifarei l’adriatico se ne avessi le possibilità.
 
 
8-Si dice che ogni sport insegni determinati valori alle persone che vi si avvicinano, secondo te con il rally quali valori si possono insegnare? 

P- I risultati nei rally, come in altre discipline automobilistiche e non solo, sono la conseguenza di un lavoro di squadra e proprio per questo bisogna essere disponibili con tutti..avere fiducia di chi lavora con te e del tuo gruppo…rispettare i piloti e i team avversari...valori che sono molto importanti nella vita di tutti i giorni…sopratutto per quanto mi riguarda il rispetto delle persone.


9-Per la stagione 2015 quali saranno i tuoi progetti? Ti vedi più in pista o sulle tortuose stradine di un rally?
 
P- Per la stagione 2015 il mio programma principale sarà ancora in pista con la Formula 3 Dallara 308 nel campionato F2 Trophy dove per altro la Twister italia, team in cui io lavoro e corro, è il promotore.
Inoltre parteciperò anche al Rally di Monza che comunque non si può definire un rally vero ma una gara in circuito. Per quanto riguarda i rally difficilmente riuscirò a fare una gara anche se la mia speranza è quella di riuscire a fare di nuovo una gara sulla terra magari proprio il rally dell’Adriatico.
 
10-Cosa ti piace delle Marche e dei marchigiani? E' una regione in cui ti piacerebbe vivere?
  
P- Per quanto riguarda i marchigiani ho sempre avuto un rapporto speciale…sempre stati molto gentili e molto appassionati di questo sport. Le Marche sono da sempre molto vicine ai rally e mi ricordo che le speciali erano sempre piene di appassionati…i fantastici paesaggi, il cibo e l’ospitalità della gente sono una costante in tutti i posti in cui sono stato.
 
Ringraziamo Piero per il tempo che ci ha concesso e speriamo che il suo ritorno sulla terra avvenga molto presto...magari proprio sulle nostre strade che gli piacciono tanto!



 

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