Dopo aver distrutto il mercato delle auto di grossa cilindrata e sportive in Italia grazie all'introduzione del superbollo il governo ci riprova con la reintroduzione del bollo per le auto di interesse storico e collezionistico che hanno tra i 20 e i 30 anni. Come gruppo di appassionati di rally sappiamo benissimo quante auto sarebbero meritevoli di una tale esenzione. Molte persone nel nostro panorama sono collezionisti che rincorrendo un sogno e con molti sacrifici economici hanno ridato luce a veri e propri capolavori di ingegneria. Ne è la testimonianza anche il richiamo che hanno manifestazioni come il Rally Legend a San Marino che ogni anno porta migliaia di visitatori ad ammirare auto sportive di un tempo che fu. Inoltre si potrebbe dire che anche la tv ci mette lo zampino poichè dopo il boom dei programmi culinari ora troviamo continue trasmissioni che parlano di restauro motoristico e che inducono magari lo spettatore a concretizzare un qualche restauro su una vecchia auto sportiva custodita nel fienile o addirittura all'acquisto di una nuova auto restaurata solo per il gusto di mantenerla e curarla. Il bollo è una tassa che gli italiani non amano per il semplice fatto che tassa qualcosa già in loro possesso ma su questo potremmo discutere per ore e ore come il fatto che in altri paesi non esiste. Invece ci vogliamo soffermare sul fatto che la camera ha approvato il ritorno del bollo intero sulle auto ultraventennali. Come nel caso del superbollo si rischia di distruggere completamente un settore: quello delle auto storiche. Molti dei collezionisti che con cura e passione hanno ridato la luce a splendidi modelli ora saranno costretti a vendere la o le proprie auto per via dei costi di mantenimento. Di conseguenza molte auto storiche saranno comprate da collezionisti esteri e se ne andranno dall'Italia, molte verranno rottamate, e allora mi spiegate dove sta il vantaggio? Semplice, il vantaggio economico per lo stato no c'è. Inoltre un settore che consta di restauratori, tapezzieri, carrozzieri, meccanici etc. si ritroveranno con moltissimo lavoro in meno dato che auto di un certa età (e soprattutto auto di collezionisti che un po' perfezionisti e un po' malati sono) necessitano di molti interventi di riparazione. C'è una soluzione? Certo che sì. L'attuazione di una lista (come suggerito dall'ACI, ovviamente senza la FIAT DUNA e altri modelli che avevano incluso) aggiornabile nel corso degli anni con modelli di auto che rispecchiano quei valori di interesse storico e sportivo che fanno si che l'auto diventi un simbolo indimenticabile. In questo modo l'ASI basandosi su tale lista potrà certificare solo le auto degne e approvate. Nel nostro campo possiamo dire che tra i molti modelli coinvolti da questa legge troviamo la Lancia Delta Integrale e la Subaru Impreza che sono due simboli del nostro sport e che insieme ad altre auto secondo noi non andrebbero mai toccate. Che dire, per una volta comportiamoci da veri italiani, ovvero da grandissimi appassionati di motori! Speriamo nel senato.